martedì 12 aprile 2011

Nicoletta Ceccoli, goticamente


Agata, Lucy, Katerine, Sheryl e Angelica si fanno compagnia in un giardino di rose melanconiche e di alberi pensierosi in un'atmosfera gotico-romantica.
Tra giochi dimenticati, ricolmi della gioia e della luce che vengono donate loro grazie alla fantasia di un bambino che li usa, li scopre per non sentirsi solo, per rendere le mura della sua stanza spiragli di illusione in cui avventurarsi.
Un paesaggio onirico, così profondo e misterioso da sentirsi parte di esso.
Si vedono gli anni che passano, giorno dopo giorno, in una folata di vento che entra dalla finestra e trasforma una folta chioma di capelli in uccelli che reclamano liberà, come i pensieri, come le speranze.
Si sentono i fiocchi di neve che cadono su Biancaneve circondata dai suoi amici nani, che si godono il più dolce e spettrale paesaggio invernale.
Un gioco di bottoni, ago e filo in un groviglio di tessuti e ricami da scoprire e ricercare, da inventarsi.
Flora mostra in un'immagine fiori e una nuova primavera con api e un turbinio violentemente cupo che accarezza questo sogno.
Questa per me è l'essenza del genio di Nicoletta Ceccoli.

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